PBX E INTEGRAZIONE CON TEAMS: DUE STRUMENTI AL CENTRO NELLO SMART WORKING
La Pandemia ha rivoluzionato gli scenari lavorativi portandoci ad una veloce, anzi velocissima, accellerazione della necessità di lavorare da remoto. Non tutti erano preparati a questo, molte aziende nella volontà di tutelare la salute dei dipendenti hanno creato dal nulla, spesso senza averne gli strumenti, piani emergenziali di smart working. Si sono dovuti scontrare però, con la scoperta che il dotare i collaboratori di un laptop o uno smartphone non è sufficiente a garantirne la produttività al di fuori dei confini dell’ufficio.
La conseguenza è stata di non poter gestire qualitativamente i flussi di chiamate perché, banalmente, il personale era stato costretto a rimanere a casa in fretta e furia e i centralini tradizionali non permettevano la gestione remota delle chiamate in ingresso. Spesso la soluzione era una deviazione di chiamata su un telefono cellulare, con conseguenti costi e nessun filtro sulla numerazione in uscita.
La soluzione reale si è manifestata con i centralini PBX virtuali e il VoIP, sistemi di telefonia fluida con enormi benefici. I centralini PBX si integrano facilmente nei sistemi informatici permettendo anche a PC e notebook di accedere alle funzionalità di chiamata.
La naturale conseguenza è una sensibile riduzione dei costi e un aumento della produttività, soprattutto per la possibilità di integrare strumenti di collaborazione. Oltretutto, con alcune App, si trasforma il proprio smartphone in un telefono della rete aziendale.
Uno degli strumenti più utilizzati nello smart working è certamente Microsoft Teams, sistema di collaboration che permette di fare conferenze audio e chattare con utenti interni o esterni all’azienda.
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