AVREMO ANCORA PROBLEMI A REPERIRE MATERIALE NEL 2022?


La scarsità di Chip è un dato di fatto. La richiesta di device in questi ultimi due anni è aumentata notevolmente e gli impianti produttivi mondiali, non sono riusciti a reggerne il peso senza accumulare ritardi. 

Nuovi impianti produttivi avrebbero bisogno di quasi due anni per essere messi a regime. E se poi ci dovesse essere una curva al ribasso? Non tutte le aziende che realizzano i Chip sono in ottica di ampliamenti, anche se oggi tutto o quasi ne ha bisogno. Basti pensare al mercato automobilistico. Il settore dell'auto è stato uno dei primi a subire le conseguenze della politica di restrizioni adottata dalla maggioranza dei Paesi del mondo. 

Nel 2020 lockdown e restrizioni anti-contagio hanno fermato la produzione di automobili, e le case automobilistiche si sono viste costrette a rivedere le stime di vendita per il futuro abbassandole notevolmente. Il meccanismo domanda e offerta è stato così completamente rivisto ed è nel settore dell'auto che si inizia subito ad utilizzare la formula just in time, sulla base della quale si rinegozia continuamente il contratto di fornitura di chip in modo tale da avere le scorte vicine allo zero e ridurre al minimo la spesa. La rinegoziazione è rimasta ferma per diversi mesi ma con il 2021 l'emergenza sanitaria ha iniziato ad arretrare e la domanda ha subito superato l'offerta.

Se pensiamo che Taiwan non produce abbastanza ed è territorio di scontro tra America e Cina e che l'Europa con lo European Chips Act vuole duplicare la produzione di chip che attualmente è del 10% globale. Ma anche qui ci vorranno due o tre anni prima che si raggiungano gli obiettivi

Insomma, non ci possiamo aspettare degli scenari in discesa nei prossimi mesi. La crisi del Chip iniziata con la Pandemia è ancora lontana dall'essere superata.

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